Panico (setaria italica)

Graminacea estiva a ciclo rapido. Si utilizza solitamente in secondo raccolto per un unico e abbondante sfalcio a fieno.
Resiste bene alle temperature estive, ma necessità di regolari irrigazioni per migliorare la resa.

Il panico è una specie a rapidissima crescita: raggiunge infatti lo stadio di botticella dopo solo 35 giorni dalla semina e quello di spigatura dopo 45 giorni e questo indipendentemente dall'epoca di semina. Data infatti la grande uniformità delle condizioni climatiche del periodo di semina, non ci sono variazioni nel comportamento vegetativo della coltura.
Si evidenzia la grande differenza produttiva tra l'epoca di sfalcio in botticella e quella in spigatura. Mediamente con la prima si producono circa 40 q/ha di sostanza secca, mentre con la seconda circa 70. Anche se intercorrono solo dieci giorni tra i due stadi fenologici, le differenze sono rilevanti: in spigatura si produce quasi il doppio rispetto alla botticella.
L'essiccazione è sempre rapida, favorita dai culmi molto sottili e le perdite alla raccolta sono minime. Il tempo di essiccazione varia da 2 (taglio in botticella) a 3 giorni (taglio in spigatura).
È da notare infine che, qualunque sia l'epoca di semina e di sfalcio, il panico non emette più ricacci.
Si registra il più alto valore proteico in fase di botticella: dal 16,3% al 19,5%, in dipendenza dell'epoca di semina. Una notevole diminuzione di proteine grezze si riscontra nello sfalcio in spigatura, fenomeno questo comune a tutte le graminacee foraggere, con valori che vanno dal 10,7% al 14,7%. La produzione di proteina totale per ettaro è superiore se si taglia in spigatura.

La fibra grezza presenta valori più bassi nell'erba dello sfalcio allo stadio di botticella e più alti per quello in spigatura, raggiungendo anche il 40% della sostanza secca. È da rimettere in evidenza che tali valori, rispetto ad altre graminacee foraggere (Festuca arundinacea, Dactylis glomerata, Lolium multiflorum, ecc.), sono in tutti i casi più elevati.
Vi è una diminuzione delle ceneri passando dal taglio precoce a quello tardivo. In pratica a produzioni di sostanza secca maggiori corrispondono valori di ceneri minori e viceversa. Ciò si spiega con la grande quantità di sostanza organica che viene prodotta tra la botticella e la spigatura ed il conseguente effetto di “diluizione” degli elementi minerali. Vi è solo da notare che i valori sono in genere inferiori ad altre graminacee foraggere, specialmente al taglio a spigatura.
I valori si collocano intorno a 60 Ufl/100 Kg di sostanza secca. La qualità del foraggio pertanto non è molto elevata.
Le Ufl per ettaro variano naturalmente in funzione della produzione di sostanza secca ottenuta: con lo sfalcio in spigatura si ha una resa quasi doppia di Ufl (mediamente 4050 per ettaro) rispetto allo sfalcio in botticella.

Il panico consente un calendario di semina molto ampio. La coltura può verosimilmente essere seminata d'estate in qualsiasi momento, fino alla prima decade di luglio.
Non ci sono differenze notevoli tra le diverse epoche di semina, influenzate solo dalla temperatura media e dalla piovosità del periodo.

Per quanto riguarda l'epoca di sfalcio, sono da preferire tagli in spigatura, per la grande superiorità produttiva rispetto al taglio in botticella ma è bene ricordare che il foraggio che si ottiene in spigatura non è di grande qualità. Presenta infatti un'elevata quantità di componenti fibrose.