Cover Crop

Proteggere la fertilità del suolo è diventata una necessità di primaria importanza.
Erosione dei suoli, scarsità di sostanza organica, perdita dello strato fertile, perdita di produttività dei terreni e conseguente aumento degli input colturali sono alcune delle problematiche più diffuse e discusse oggi in agricoltura. Più in generale si parla di perdita di biodiversità, riduzione dell'impatto di interventi umani sull'ecosistema, riconversione di aree alterate.
La protezione del suolo con una copertura vegetale che non viene raccolta, contribuisce a risolvere gran parte dei problemi sopra citati soprattutto se viene associata a tecniche di agricoltura conservativa.
I benefici immediati sono rappresentati sia dal blocco dell'erosione (gli effetti dell'impatto della pioggia e del vento vengono ridotti dal 50% al 90%), sia dal contenimento delle infestanti (con l'impiego di specie a rapido sviluppo o per effetto allelopatico si inibisce lo sviluppo delle infestanti e la loro moltiplicazione).

La coltura di copertura blocca il dilavamento dell'azoto e può recuperare gli elementi minerali negli strati più profondi. Una efficiente Cover Crop può ridurre la perdita di azoto per più dell'80%. In questo caso si usa chiamarla anche Catch Crop, o coltura trappola, perché assorbe gli elementi nutritivi che verranno lentamente ceduti alla coltura successiva.
Una Cover Crop che viene terminata con il sovescio, ha la possibilità di apportare azoto organico in quantità anche notevoli (superiori ai 150 kg/ha con un erbaio di veccia), grazie all'azoto-fissazione delle leguminose.
La pratica poliennale della cover crop porta all'aumento della sostanza organica nel tempo, che è essenziale per l'incremento della fertilità.
L'aumento del carbonio organico significa inoltre sequestro e stoccaggio di CO2 sottratta all'atmosfera (0.2-0.7 t/ha per anno).
L'aumento di sostanza organica migliora la struttura del suolo. La porosità generata dagli apparati radicali aumenta l'infiltrazione d'acqua negli strati profondi, la ritenzione idrica e allo stesso tempo permette una buona capillarità a beneficio delle piante coltivate. Aumenta inoltre la circolazione dell'aria negli strati superficiali.
Allo stesso modo viene incrementata l'attività biologica del terreno, vale a dire la presenza di invertebrati e microorganismi. In un terreno sterile o con scarsa attività di microorganismi, c'è ampio spazio per i patogeni che diventano sempre più aggressivi. L'alta biodiversità presente in un terreno fertile incrementa la resilienza del terreno, ovvero la capacità di reagire ad influenze e disturbi esterni e ripristinare l'equilibrio iniziale. Un altro tema importante è quello del ripristino ambientale.
Gli interventi sul territorio come: opere pubbliche, cave, nuovi impianti arborei, ecc., vanno ad alterare il naturale equilibrio del suolo e possono accentuare problemi di tipo idrogeologico di un intero territorio. L'inerbimento di queste aree è essenziale e deve essere attuato con specie botaniche adatte a questo scopo.
Una novità importante riguarda l'impiego di specie selvatiche diversificate, ancora poco comune in Italia, che permette di creare un prato con una superiore valenza ecologica in favore di biodiversità e insetti utili e garantisce un migliore effetto in termini di rusticità e durata.
La presenza di diverse fioriture va a migliorare il paesaggio, cosa da non sottovalutare in zone o aziende legate al turismo.

In un'agricoltura moderna, attenta ai temi ambientali, con il termine Cover Crop (coltura di copertura) si intende l'impianto di una coltura erbacea con lo scopo primario di proteggere il terreno.
La pratica è finalizzata a:

La Cover Crop viene in genere lasciata sul terreno oppure interrata (sovescio).
Il sovescio in particolare, in base alle essenze utilizzate, arricchisce il terreno in azoto e sostanza organica (humus), oppure permette un effetto allelopatico e biocida contro nematodi e funghi patogeni.
I benefici delle Cover Crop, pur non fornendo un reddito immediato, ripagano ampiamente l'azienda agricola dei costi ad essa inerenti, sia in termini di maggiori produzioni, sia in termini di minori spese per la coltura successiva.
A lungo termine il beneficio di questa pratica si esprime nell'incremento della fertilità del terreno.
Le Cover Crop rientrano nelle pratiche di "agricoltura conservativa" che vengono sostenute dall'Unione Europea, tanto da usufruire già di aiuti diretti nell'ambito di PSR regionali.
Sementi Frigo, ditta orientata verso un'agricoltura sostenibile, da anni studia e sperimenta essenze e miscugli adatti a questa pratica nei diversi sistemi colturali e ambienti. Il risultato di quest'impegno si traduce nella gamma di prodotti così suddivisi per i diversi obiettivi:

COLTURE PER ARRICCHIMENTO DI AZOTO

Le leguminose, per mezzo della simbiosi radicale con i batteri azoto fissatori (rizobi), riescono a convertire l’azoto atmosferico in azoto organico, arricchendo in forma stabile il terreno di questo fondamentale elemento nutritivo.
La biomassa prodotta è inoltre caratterizzata da basso rapporto C/N e da rapida degradabilità nel terreno.

FAVINO (vicia faba)

Caratteristiche: coltura autunno-primaverile particolarmente adatta al centro-sud. È caratterizzata dal un apparato radicale molto profondo (miglioramento della struttura del suolo) e da grande capacità di azoto fissazione. Adatta a terreni da sabbiosi ad argillosi con reazione da neutra ad alcalina e non sopporta siccità o ristagni idrici prolungati. Utilizzata in purezza o meno frequentemente consociata. La granella di ottima qualità (25-30% di proteine) entra nella formulazione di mangimi. Ottima miglioratrice del terreno per l'elevata capacità di azoto-fissazione, ed è quindi indicata per il sovescio. È caratterizzata da un apparato radicale molto profondo (miglioramento della struttura del suolo).
Semina: da ottobre a dicembre o primaverile.
Impieghi: specie molto impiegata nell'interfila delle colture arboree. In purezza non è molto competitiva con le infestanti.
Dose di seme: 200 Kg/ha

LUPINO (lupinus angustifolius)

Caratteristiche: specie adatta ai terreni più poveri e acidi del centro-sud. Semina: da ottobre a dicembre o primaverile.
Dose di seme: 60 Kg/ha

TRIFOGLIO ALESSANDRINO (trifolium alexandrinum)

Caratteristiche: trifoglio annuale impiegato generalmente in purezza, ma che può essere consociato in erbai. Notevole resistenza alla siccità primaverile, si adatta bene alle condizioni mediterranee. Radice fittonante molto sviluppata.
Semina: impiegato al nord con semina a fine estate, la coltura muore con i primi geli. Questo permette la semina della coltura primaverile senza ulteriori lavorazioni. Al centro-sud impiegabile con semina autunnale e interramento primaverile. Si adatta a vari tipi di terreno, ma predilige quelli argillosi ed alcalini, pH ottimale compreso fra 6 e 8.
Impieghi: specie polivalente da inserire in rotazione con colture sia cerealicole che orticole a coltivazione primaverile-estiva.
La capacità di ricaccio permette di avere eventuali tagli a fieno prima del sovescio.
Dose di seme: 20-30 Kg/ha

TRIFOGLIO INCARNATO (trifolium incarnatum)

Caratteristiche: trifoglio annuale impiegabile sia nelle aree a clima mite che nelle aree più settentrionali, vista la grande resistenza al freddo (fino a -20 °C). Impiegabile sia in purezza che in miscuglio. Abbondante fioritura primaverile attraente per gli insetti utili e di notevole impatto estetico. Adatto a terreni sciolti o argillosi, con pH compreso fra 5,5 e 7,5.
Semina: da ottobre a novembre o primaverile
Impieghi: indicata come copertura negli arboreti o come intercalare nelle colture a ciclo estivo.
Dose di seme: 30-35 Kg/ha

VECCIA COMUNE (vicia sativa)

Caratteristiche: specie annuale a portamento rampicante, utilizzata in consociazione per la formazione di erbai autunno-primaverili insieme ad altre leguminose o graminacee, per aumentare l'apporto proteico.
Se impiegata in purezza per sovescio, massimizza l'apporto di azoto. Pianta molto rustica e adattabile: cresce in terreni da leggeri ad argillosi, poco soggetti a ristagno idrico con pH compreso fra 5.5 e 8.0. Ottima essenza da sovescio per la grande capacità azotofissatrice e per la grande capacità di copertura e soppressione delle infestanti.
Semina: da ottobre a novembre o primaverile.
Impieghi: adatta come intercalare autunnale-primaverile in tutte le colture cerealicole e orticole a ciclo estivo.
Dose di seme: 100-150 Kg/ha

VECCIA VILLOSA (vicia villosa)

Caratteristiche: specie rampicante, che rispetto alla veccia comune, mostra una grande rusticità e resistenza al freddo anche in aree montane. Può ricacciare se sfalciata prima della fioritura, mentre se raccolta dopo, perde rapidamente qualità indurendo le fibre. Sopporta la salinità dei suoli e la siccità, adattandosi a terreni acidi e sabbiosi, così come a quelli pesanti e soggetti a ristagno idrico. Ottima per sovesci, grazie alla crescita primaverile aggressiva. Si consiglia di interrare sempre prima della maturazione dei semi.
Semina: da ottobre a novembre o primaverile.
Impieghi: adatta come intercalare autunnale-primaverile per le colture a ciclo estivo. Si adatta alle particolari condizioni del sovescio in risaia.
Dose di seme: 80-100 Kg/ha

VIGNA CINESE (vigna unguiculata, sin. sinensis)

Caratteristiche: leguminosa annuale a ciclo estivo di origine tropicale, molto resistente al caldo e allo stress idrico. Ciclo rapido (60 giorni circa). All'interno di questa specie sono state selezionate varietà specifiche per granella (fagiolino dall'occhio) o per foraggio, con importante sviluppo della massa verde. Lo sviluppo ottimale si ha fra i 20 e i 30 °C, con ottima resistenza a temperature elevate e temporanei stress idrici.
Semina: da maggio a luglio (temperatura minima del suolo pari a 18 °C).
Impieghi: si utilizza in purezza o consociata, come intercalare estivo a pieno campo e nelle rotazioni con colture orticole anche sotto serra.
Dose di seme: 25-30 Kg/ha

COLTURE CON ATTIVITÀ BIOCIDA

Nematodi e funghi patogeni del terreno sono un problema risolvibile senza l’utilizzo di dannosi prodotti chimici, ma sfruttando le naturali doti di alcune specie coltivate.

AVENA STRIGOSA

Caratteristiche: ottima essenza da sovescio con attività nematocida nei confronto del genere Pratylenchus, e capacità di riduzione del dilavamento dei nutrienti (catch crop).
Semina: da ottobre a dicembre o primaverile.
Dose di seme: 70-80 Kg/ha

RAFANO NEMATOCIDA (rafanus sativus oleiformis)

Caratteristiche: le varietà selezionate per contenimento dei nematodi, agiscono fungendo da piante trappola che attirano questi parassiti ad insediarsi nelle radici, ma non permettono loro di completare il ciclo vitale.
Specie con ciclo breve: in circa 60 giorni possono arrivare a fioritura.
Radice fittonante molto sviluppata, con duplice effetto nematocida e di decompattazione del suolo. Ottimo effetto di copertura e contenimento delle infestanti. Buona resistenza al freddo, può essere seminato in autunno anche al Nord Italia.
Dose di seme: 20-25 Kg/ha
Impieghi: adatto per controllo di nematodi, recupero dei nutrienti, decompattamento. Rientra bene in tutti i tipi di rotazioni sia con colture annuali che estive e con orticole, sia in pieno campo che in serra.

ANACONDA

Varietà caratterizzata dalla doppia resistenza a Meloidogyne chitwoodi, M. fallax e Heterodera schanchtii.
Ottima rapidità di insediamento e capacità di ricaccio che permettono quando possibile, di eseguire uno sfalcio e lasciare fiorire il ricaccio per aumentare ulteriormente l’azione nematocida.

ADIOS

Varietà con rapido insediamento, resistente ai nematodi Heterodora schachtii e H. betae. Parzialmente resistente al nematode Meloidogyne chitwoodii. È possibile una riduzione di più del 90% dell’infestazione di questi parassiti.

RADICAL

Caratterizzata da taglia compatta e notevole fogliosità, rapido ricaccio dopo il primo taglio. Notevole la produzione di biomassa. Resistente ai nematodi Heterodora schachtii, H. betae e Prathylenchus scripnerie.

TERRANOVA

Copre il terreno rapidamente e presenta un'ottima resistenza all’allettamento. Ampio lo spettro di resistenza e il conseguente effetto nematocida: è resistente ai nematodi della bietola Heterodora schachtii e H. betae ed inoltre a Meloidogyne chitwoodii, M. fallax e M. incognita, Prathylenchus scripnerie, Paratrichodorus allius, Trichodorus primitivus.

RUCOLA NEMATOCIDA (eruca sativa)

Caratteristiche: questa specie molto conosciuta come verdura per alimentazione, grazie ad alcune varietà accuratamente selezionate può garantire ottimi effetti sia come coltura nematocida che come biofumigante. Si può seminare nel corso di tutto l’anno. Dose di seme: 10 Kg/ha
Impieghi: adatta per controllo nematodi, biofumigazione. Rientra bene in tutti i tipi di rotazioni sia con colture autunnali che estive. Particolarmente adatta alle rotazioni con colture orticole, vista la brevità del ciclo.

TRIO

La prima rucola a duplice utilizzo: verdura da alimentazione dal sapore piacevolmente piccante ed essenza nematocida e biofumigante. Presenta una sicura attività nei confronti di Heterodera schachtii, Meloidogyne chitwoodi, M. hapla e M. incognita. Una volta interrata esplica una azione fumigante verso i funghi patogeni del terreno (contiene glucoerucina in alte concentrazioni). Ciclo: 55-60 giorni da semina a fioritura.

SENAPE (sinapis alba)

Caratteristiche: la specie è naturalmente suscettibile ai nematodi. Il miglioramento genetico ha creato varietà assolutamente resistenti a questi parassiti, per cui l’effetto nematocida è comparabile con quello del rafano. Radice a fittone molto sviluppato che può raggiungere 1.5 m di profondità. Ciclo vitale rapidissimo (50-55 giorni a fioritura in primavera).
La senape è suscettibile al gelo invernale per cui va seminata in primavera-estate al Nord, mentre può essere seminata in autunno, solo in zone ad inverno mite. Dose di seme: 20-25 Kg/ha
Impieghi: adatta per controllo di nematodi, recupero nutrienti, decompattamento. Rientra bene in tutti i tipi di rotazioni sia con colture autunnali che estive. Molto utilizzato con le orticole, vista la brevità del ciclo.
Con semina a fine estate al Nord, la coltura sviluppa in breve molta massa e muore con i primi geli. Questo permette la semina della coltura primaverile senza ulteriori lavorazioni o diserbi.

ATTACK

Pianta di taglia alta, rapido insediamento e copertura suolo. Resistente ai nematodi della barbabietola H. schachtii e H. betae. Non ospite (riduce la diffusione) per i nematodi: Globodera rostochiensis/pallida, Heterodera avenae, Heterodera trifolii, Heterodera goetingiana, Meloidogyne naasi, Ditylenchus destructor.

ARCHITECT

Varietà a ciclo tardivo che manifesta una spiccata attività contro i nematodi della bietola Heterodora schachtii e H. betae. Pianta di taglia media, con buona copertura del suolo e buona resistenza all’allettamento. Manifesta ottima resistenza alla principali fitopatie.

LA BIOFUMIGAZIONE

La biofumigazione è una pratica che sfrutta sostanze attive prodotte da alcune specie vegetali, che vengono liberate nel terreno in seguito a trinciatura e interramento, con effetti fumiganti comparabili a trattamenti fatti con prodotti chimici.
Queste sostanze svolgono effetto tossico contro importanti parassiti animali (nematodi, insetti terricoli) e fungini del suolo.

Le colture usate per biofumigazione sono essenzialmente dei due seguenti tipi.

IBRIDI DI SORGO SUDANESE

Caratteristiche: specie a ciclo strettamente estivo, estremamente adattabile e rustica.
Si utilizzano ibridi precoci, che allo stadio giovanile producono durrina. Dopo trinciatura si sviluppa acido cianidrico rilasciato nel terreno a seguito dell'interramento della biomassa.
Semina: a partire da maggio (temperatura del suolo superiore ai 16 °C)
Dose di seme: 35 Kg/ha
Impieghi: insuperabili per produrre quantità di sostanza organica in poco tempo e con bassi costi durante la stagione estiva, per bloccare lo sviluppo delle infestanti e decompattare in profondità il suolo. Per massimizzare l'effetto fumigante si consiglia di trinciare ed interrare le piante a circa 50-60 cm di altezza, meglio se sottoposte a stress idrico.

MISCUGLI DI BRASSICACEE

Queste piante producono glucosinolati che sviluppano isotiocianato nel suolo dopo la trinciatura.
I miscugli BioFum® qui proposti,contengono varietà che associano un alto contenuto di glucosinolati, con la notevole produzione di biomassa e foglie.
Nei test condotti in serra si è dimostrato che questi miscugli contengono lo sviluppo dei seguenti funghi:

BIOFUM SUMMER

Caratteristiche: Miscuglio biocida a semina primaverile costituito da: Brassica carinata, Rafano, Senape bianca.
Presenta una ottima rapidità di sviluppo.
Il momento migliore per l’incorporazione non dovrebbe superare la fine di settembre.
Periodo di semina: da aprile a luglio.

BIOFUM AUTUMN

Caratteristiche: Miscuglio biocida costituito da: Brassica carinata, Rafano, Colza da foraggio.
BioFum Autumn è una miscela con vigore precoce e fioritura tardiva.
Si adatta alla rotazione autunnale-primaverile, grazie alla resistenza ai geli invernali.
Periodo di semina: fine settembre, inizio ottobre, con interramento a marzo.

COLTURE PER INCREMENTO DELL'HUMUS STABILE E MIGLIORAMENTO DELLA STRUTTURA DEL SUOLO

Colture con un alto contenuto in fibre e alto rapporto C/N vengono impiegate per incrementare l’humus stabile.
Non cedono rapidamente azoto e nutrienti, ma permettono la formazione di humus stabile e migliorano la fertilità nel lungo periodo (riserva di sostanze, miglioramento fertilità fisica e biologica).
Le specie con apparato radicale sviluppato e profondo (es. Brassicacee) permettono di incrementare la porosità del suolo e la sua permeabilità ad acqua e aria.

AVENA STRIGOSA (avena strigosa)

Caratteristiche: specie molto rustica, adattabile e produttiva, più resistente a patologie fungine rispetto alle altre avene.
Pianta dotata di culmi e foglie decisamente più sottili rispetto alle altre avene.
Ottima resistenza a stress ambientali.
Ottima essenza da sovescio con attività nematocida nel confronto del genere Pratylenchus e capacità di riduzione del dilavamento nei nutrienti (catch crop).
Semina: da ottobre a dicembre o primaverile.
Impieghi: adatta a sovesci per riduzione del dilavamento e apporto di sostanza organica nell'interfila di colture arboree e come componente di miscugli autunnali-primaverili.
Dose di seme: 70-80 Kg/ha

COLZA DA FORAGGIO (brassica napus)

Caratteristiche: specie molto fogliosa, con profonda radice fittonante.
Eccellente copertura del suolo e blocco del dilavamento.
Produce biomassa facilmente degradabile.
Impieghi: si impiega con semina autunnale e copertura invernale in purezza o consociata.
Dose di seme: 10 Kg/ha

FACELIA (phacelia tanacetifolia)

Caratteristiche: specie molto rustica e adattabile anche a terreni marginali.
Apparato radicale ben sviluppato con grande capacità di assorbimento e trattenuta dei nutrienti (catch crop).
Forte attività di competizione copertura e contenimento delle infestanti, non ha attività contro i nematodi.
Importante pianta mellifera per l’abbondante e prolungata fioritura.
Si semina in autunno nelle zone ad inverno mite, in primavera nelle zone fredde.
Semina: da ottobre a dicembre.
Dose di seme: 10-15 Kg/ha

ESTA-FERTIMIX

Caratteristiche: erbaio estivo composto da: fagiolo rampicante, miglio perlato e sorgo sudanense.
Sovescio che arricchisce il suolo in sostanza organica, elementi minerali e azoto. Ottimale rapporto C/N nella biomassa prodotta.
Ottima tolleranza a siccità ed alte temperature, particolarmente indicato per le condizioni dell’ambiente sotto serra.
Sfalcio ed interramento: a discrezione, aspettare almeno i 100-120 cm di altezza del miglio (60gg), per avere un buon apporto in biomassa.
Semina: Primaverile, quando la temperatura del suolo è di almeno 16-18 °C.
Impieghi: copertura estiva, rustico e particolarmente adatto in serra.
Dose di seme: 25-30 Kg/ha, alla profondità di 3-4 cm.

HUMUSFERT

Caratteristiche: miscuglio composto da orzo, avena strigosa, trifoglio incarnato e colza da foraggio. Questo miscuglio si impiega in tutta Italia con semina autunnale.
La grande produttività, rusticità e precocità lo rendono adatto a tutte le situazioni pedoclimatiche.
Adatto per essere trinciato ed interrato, oppure per essere rullato o sfalciato e lasciato come pacciamatura vegetale (es. nell'interfila di colture arboree).
Semina: da ottobre a novembre.
Impieghi: copertura invernale-primaverile, particolarmente adatto per interfila di colture arboree.
Dose di seme: 85 Kg/ha

INERBIMENTI TECNICI PER LA BIODIVERSITÀ

Miscugli che si distinguono per l’alta presenza di specie spontanee, con l'obiettivo di avere fioriture diverse e durature nel corso delle stagioni. Il grande valore aggiunto delle specie selvatiche in questi miscugli sta nella loro estrema rusticità e bassissima richiesta di manutenzione e nella naturale capacità di propagazione negli anni, rendendo più rapido il processo di rinaturalizzazione di un sito.
Vengono inseriti principalmente ecotipi italiani o specie autoctone perfettamente adatte alle nostre condizioni climatiche.

Impieghi

Fasce tampone in aree agricole (sostenute in diversi PSR regionali con incentivi specifici) ai bordi delle coltivazioni principali.
Infrastrutture ecologiche in ambente agricolo per rifugio di insetti utili ed apicoltura.
Inerbimenti in zone di interesse naturalistico.
Ripristini di aree marginali e degradate, con ridottissima manutenzione.
Inerbimenti di zone ad interesse turistico e paesaggistico (agriturismi, fattorie didattiche, campi golf, giardini).

Gestione

La semina ottimale viene fatta a fine estate su terreno ben preparato e affinato, seguita da rullatura. Possibile la semina primaverile.
Importante partire da un letto di semina pulito dalle infestanti (consigliata la pratica della falsa semina).
Le specie ad insediamento più rapido accompagnano e proteggono le specie selvatiche più lente a svilupparsi. Le fioriture delle perenni si apprezzano pienamente dal secondo anno.
La corretta gestione degli sfalci, da effettuare in primavera ed in autunno dopo le fioriture principali, permette di tenere il prato in equilibrio e pulito da infestanti aggressive.
Il prato non ha bisogno di concimazioni (le specie selvatiche sono svantaggiate in un suolo eccessivamente fertile).
L'irrigazione può essere utile in fase di insediamento soprattutto con semina primaverile, dopodiché non è necessaria.

Fasce Tampone Fiorite

Caratteristiche: miscuglio contenente specie spontanee perenni da fiore.
Indicato per la costituzione di infrastrutture ecologiche ai margini delle colture da reddito (erbacee, orticole, frutteti): lo scopo è quello di ospitare insetti utili ed impollinatori che assicurino la produttività delle colture sia in agricoltura biologica che tradizionale.
Specie: Festuca rubra 40%, Loietto Perenne 8%, Poa pratense 4%, Festuca ovina 10%, Festuca arundinacea 8%, Trifoglio pratense 5,4%, Lupinella 19%, Ginestrino 3%, mix di fiori spontanei 2,6%: Achillea millefolium, Betonica officinalis, Buphthalmum salicifolium, Campanula glomerata, Centaurea jacea, Centaurium erythraea, Cichorium intybus, Daucus carota, Galium verum, Holcus lanatus, Hypericum perforatum, Hypochaeris radicata, Leucanthemum vulgare, Linaria vulgaris, Sanguisorba minor, Scabiosa triandra, Securigera varia, Silene flos-cuculi.
Utilizzo: apicoltura, aumento della biodiversità negli ambienti agrari, ripristini ambientali in zone naturali.
Zona di coltivazione: Centro- Nord. Sud nelle aree interne più fresche o irrigue. Seminabile fino a quota di 1400-1500 metri.
Epoca: autunnale o primaverile precoce
Dose di seme: 30-35 Kg/ha, pari a 3-3,5 g/mq.

Prato Fiorito

Caratteristiche: miscuglio con elevato contenuto specie spontanee perenni, più alcune annuali.
Formula pensata per valorizzare zone marginali con bassissima manutenzione a scopo ornamentale e paesaggistico.
Indicato per ottenere il massimo effetto di prato spontaneo dalla ricca e variegata fioritura.
Insuperabile rusticità e valore ecologico, associata ad un interessante risultato estetico.
Importante seguire i consigli di gestione sopra riportati.
Specie: Festuca rubra 30%, Loietto Perenne 8%, Poa pratense 4%, Festuca ovina 15%, Trifoglio pratense 5%, Lupinella 18%, Ginestrino 3%, mix di fiori spontanei 17%: Achillea millefolium, Anthoxantum odoratum, Anthyllis vulneraria, Betonica officinalis, Brachypodium rupestre, Briza media, Papaver rhoeas, Bromopsis erecta, Buphthalmum salicifolium, Campanula glomerata, Centaurea jacea, Centaurium erythraea, Daucus carota, Filipendula vulgaris, Galium verum, Holcus lanatus, Hypericum perforatum, Hypochaeris radicata, Leucanthemum vulgare, Sanguisorba minor, Scabiosa triandra, Securigera varia, Silene flos-cuculi, Thymus pulegioides, Trifolium Rubens.
Utilizzo: zone di interesse turistico/paesaggistico: aziende agrituristiche, fattorie didattiche, aree urbane, percorsi golf, apicoltura.
Zona di coltivazione: centro-nord. Sud nelle aree interne più fresche o irrigue. Seminabile fino a quota di 1.400-1.500 metri.
Epoca: autunnale o primaverile precoce
Dose di seme: 25-30 Kg/ha, pari a 2,5-3 g/mq.